8 marzo: Una donna

Una donna, la sua passione: la montagna

Quest’anno per celebrare l’8 marzo abbiamo pensato di raccontare la storia di una nostra ospite che è rappresentativa di come l’essere femminile sa incidere sui cambiamenti culturali anche con gesti quotidiani.

Anna è nata il 24 aprile del 1936 e se anche all’apparenza vive una vita come quella di tante donne del suo tempo: è moglie, madre e casalinga in realtà questa giovane donna nata durante la seconda guerra mondiale è stata tra le pioniere dell’Alpinismo femminile.

Non ha scelto di esserlo ma lo è diventata per passione, senza grande clamore e soprattutto senza saperlo.

In un tempo in cui la donna era spesso solo ” l’angelo del focolare” Anna insieme al marito, istruttore di alpinismo, inforcava scarponi, corda e piccozza e scalava cime come il Kilimangiaro (5895 metri) e vette del del Perù di oltre 6000 metri e poi altre montagne sparse nei vari continenti.

Nel 1962 ha scalato il Monte Bianco con il marito e un altro alpinista.

«Mio marito – ricorda Anna – era solito ripetere: “ci leghiamo per la vita e per la morte” sottolineando quanto fosse importante che ognuno facesse correttamente la propria parte. Uno sbaglio poteva essere fatale per la vita di tutti e tre».

Condividere una salita significa affrontare insieme le difficoltà, condividere ogni cosa, prendersi cura l’uno dell’altro, accettarsi e accettare quello che si è. Un legame di amicizia che non si spezza mai e che Anna custodisce gelosamente nel suo cuore.

Anna è la donna che tutte noi cerchiamo di essere ogni giorno: ha realizzato il suo sogno di viaggiare, scoprire, conoscere andando oltre tutti i pregiudizi culturali del suo tempo.

Anna ha vissuto e vive ogni attimo della sua vita con gusto anche se 4 anni fa all’eta’ di 82 anni  ha smesso di praticare l’alpinismo quello che rimarrà per sempre il suo grande amore, ma non ha smesso le sue camminate che ogni mattina  la portano a coprire dai 14 ai 20 km e naturalmente i suoi appuntamenti settimanali in palestra, zaino in spalla e tappetino sotto il braccio è l’immagine della gioia di vivere.