La mattina del 3 febbraio 2015 alle ore 10.30 cinque simpatici e arzilli nonnetti approdano in un’aula dell’Istituto Barbarigo. Ad accoglierli tre classi di ragazzi dagli undici ai quattordici anni ansiosi e curiosi di ascoltare i loro racconti ancora lucidi e vivi sulla Seconda Guerra Mondiale. I ricordi hanno iniziato a succedersi uno dietro l’altro e da un iniziale timore dei nostri ospiti e un ascolto passivo e silenzioso da parte dei ragazzi, col passare dei minuti il clima diventava sempre più disteso, rilassato e famigliare. I ragazzi alzavano con sempre più spigliatezza la mano per fare domande più specifiche e le risposte arrivavano entusiaste e puntuali.
Nonostante le mille sofferenze passate in quel tempo e le numerose avventure raccontate, ricche di dolore, trapelava la voglia di condividere le storie personali, le paure, le inquietudini, le perdite con una nota di leggero umorismo per non creare angoscia in quegli occhi che, increduli stavano ad ascoltare le tremanti voci ormai consumate dal tempo.
I saluti finali, le calorose strette di mano e i sorrisi scambiati tra le due generazioni, hanno riscaldato i cuori di tutti ed era immancabile la domanda dei giovani: “Quando venite ancora?” e la risposta dei nostri ospiti: ”Presto, presto, ma venite a trovarci anche voi!” Dall’incontro di questi due gruppi ci siamo resi conto quanto facile è parlare, raccontarsi senza barriere, ma semplicemente con la voglia di arricchirsi e di non dimenticare, perché non è giusto dimenticare.
L’età dei nostri ospiti ci permette ancora di tramandare questi pezzi di vita che hanno attraversato il nostro paese e a volte il libro studiato non è sufficiente a far capire la realtà dei fatti, l’umanità dei fatti, i veri vissuti umani, i sentimenti … Un incontro, quindi, più che positivo e stimolante, che tutti speriamo possa aprire nuovi orizzonti e progetti di scambio generazionale.